venerdì 10 luglio 2009

Auto vecchia fa buon brodo


L’auto del futuro? È quella vecchia. Lo dimostrano il successo della Peugeot 206 Plus, riedizione della vecchia 206, e la Seat Exeo che è di fatto la pensionata Audi A4 con la S appiccicata sul cofano.

L'ha capito bene anche quel dritto di Marchionne, che pare intenda tenere in listino l’Alfa 147 come modello low cost anche dopo l’uscita della 149.

In barba alle ibride, alle elettriche e ai futuribili modelli a idrogeno.

E' la scelta più razionale: la meno costosa in termini economici e pure in termini ecologici, visto che si sprecano molte meno risorse per mantenere in funzione impianti ben collaudati piuttosto che approntarne di nuovi.

Passare al nuovo è un investimento? Ma neanche per sogno: il risparmio di emissioni tra una generazione di auto e la successiva è ormai così limitato che il punto di pareggio non si raggiungerà mai.

L'auto ecologica è una baggianata politica e niente di più. Un pretesto per forzare la sostituzione di modelli ancora efficientissimi, che noi finiamo per pagare due volte: quando compriamo l'auto e quando finanziamo, con le tasse, gli ecoincentivi erogati dal governo.

Il problema è che sull'auto ci mangiano in troppi. Non dico nel senso di mazzette e conti gonfiati: è che l'indotto dell'industria automobilistica paga lo stipendio di milioni di famiglie e drogare il mercato ha, per l'appunto, una valenza politica.

E allora? E allora niente. Va bene così, perché non c'è altro da fare. Basta saperlo. Quantomeno per non farci prendere per il culo.

E comunque io l'auto vecchia me la tengo: mica me la ricompro!

Lsdiff

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