Orgoglio italiano
Partivo prevenuto: pensavo fosse una Maserati camuffata, ma già al primo sguardo l'istintiva ostilità ha cominciato a vacillare. E' bella. Bellissima. Strepitosa. Meglio persino della versione coupé. E ha un rumore che ti scuote le budella.
Due chiacchiere con gli ingegneri che l'hanno messa insieme hanno completato il "reset" mentale, facendomi capire che la Spider è un'auto fatta da appassionati per appassionati. A driver's car, come dicono gli inglesi. Due dettagli su tutti: il tetto è robotizzato, ma ha il gancio di sblocco manuale che permette di risparmiare peso e abbassare il baricentro. Il serbatoio, poi, è stato riposizionato più in basso e più in avanti, rispetto alla coupé, per concentrare le masse e minimizzare il momento polare di inerzia, a vantaggio dell'agilità. uno sguardo sotto il cofano mi conferma che anche il motore è ben arretrato, per lo stesso motivo. La barra duomi anteriore, poi, è enorme: sembra il braccio di una gru. Impressionante.
Embé? Si parte?
Brum bruuuum!
Imbocco l'ingresso della pista di Balocco e noto subito che la spinta è omogenea e regolare: dosare i cavalli è facile. Seconda, terza... quarta... Qui si vola per davvero! E il cambio al volante di derivazione Ferrari funziona alla grande, rapido e obbediente. Arriva la prima S: un sinistra - destra - sinistra da seconda o terza marcia. Freno in anticipo, per valutare risposta e modulabilità, e l'impianto Brembo si comporta in modo assolutamente delizioso. La pedaliera, poi è perfetta per frenare col piede sinistro, come sulle Formula 1 (se usi solo il destro, invece, troverai acceleratore e freno tanto ravvicinati da rendere facile premerli entrambi per sbaglio).
Giro il volante e l'inserimento è preciso, imperioso. L'Alfa del sottosterzo si fa un baffo. Piuttosto è il sovrasterzo, sempre in agguato: se guido pulito, la Spider trova un grip sorprendente, che mi permette di affrontare a velocità siderali anche un'insidiosa curva in scollinamento da quarta piena. Ma basta poco per esibirsi in traversoni da standing ovation: facilissimi da gestire anche dopo aver spento del tutto il controllo elettronico di stabilità (un po' troppo invadente, per conto mio).
L'unico difetto, secondo me, è lo sterzo. E' troppo duro e non mi permette di sentire l'avantreno nei palmi delle mani. Poi, a voler essere pignolo, le sospensioni posteriori permettono un po' troppo movimento verticale della coda nella guida in pista: da pilota le preferirei più smorzate. Ma per il resto, questa è l'Alfa che stavo aspettando. Ora devono solo farne una versione da 40 mila euro, perché siano in tanti a poter riscoprire il mito del Biscione. Non solo i 500 fortunati che si porteranno a casa questo gioiello da duecento testoni e passa.
Lsdiff
1 commento:
ma guarda.....se la versione inferiore fosse anche da 30.000 euro a me non dispiacerebbe :-). Sarebbe ora di riportare in vita, in maniera decente, una concorrente di Z4 SLK S2000 in puro stile Alfa...Possibilmente evitando di rifare un bisonte su ruote con la grazia di un rinoceronte come è la brera spider.......Bellissima, ma solo quando sta ferma.
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