Non ho tempo né voglia di scrivere banalità. Se tu non hai voglia di leggerne (il web e i giornali ne sono pieni), sei arrivato nel posto giusto. In breve racconterò ciò che gli altri non dicono. E se hai qualcosa da aggiungere, prego: i commenti sono lì apposta per te.
mercoledì 30 dicembre 2009
Golf Gti: contento lui...
Supremazia tecnologica tedesca (sic!)
Certe volte ti scopri nel posto giusto al momento giusto. Così, per caso...
Oggi, in giro per concessionari, mi è capitato di ascoltare due clienti che parlavano tra loro. Non farò nomi, né darò riferimenti, ma ciò che dicevano era troppo gustoso per non riportarlo e commentarlo.
"Ho sempre avuto auto sportive", diceva uno: "tutte Audi Bmw e Wolkswagen... ne ho cambiate otto".
Era molto soddisfatto dei suoi acquisti.
L'ultimo? Una Golf Gti: "Perfetta per tutte le occasioni! Certo l'ho pagata cara, 37 mila euro. Però la qualità..."
Già, la qualità... Pochi minuti di conversazione e il golfista ammette che la sua nuova meraviglia aveva:
1. Una guarnizione del finestrino difettosa, che lasciava passare abbondanti spifferi
2. Un morsetto della batteria serrato male che gli impediva di usare l'auto due giorni dopo l'acquisto
3. La fascetta del manicotto del turbo serrata male, che provocava il distacco del manicotto stesso a pochi giorni dal ritiro dell'auto
Ora, due difetti su tre sono imputabili a scarsa attenzione nell'assemblaggio o nelle operazioni di pre-consegna. Uno è invece un'evidente pecca nel controllo della qualità. Il tutto su una tedesca da 37 mila euro.
Il commento del golfista? "Beh, ma sono solo piccolezze. L'auto è eccellente". Contento lui...
Ma non finisce qui. La turbodiesel che aveva prima, sempre del gruppo Volkswagen: "Consumava un litro d'olio ogni mille chilometri".
Un litro ogni mille chilometri? Qualunque meccanico sa che un motore così è da rifare completamente.
Oppure è da buttare.
E nonostante ciò, dopo aver cambiato otto - dicasi otto - auto, il nostro golfista compra ancora tedesco. Felice e beato. Convinto di ogni centesimo che spende.
Che cosa sarebbe successo se queste pecche le avesse riscontrate su una Fiat?
Lsdiff
mercoledì 16 dicembre 2009
Se scrivo "TT" cosa leggi?
TT, che vuol dire? Per me nn è la slita abbrvzn k si usa x tt gli sms...
Tourist Trophy, ecco cosa vuol dire!
Una delle gare più vecchie del pianeta, più criticate, più pericolose, più eccitante... Semplicemente: più... tutto!
Non voglio esser qui a fare filosofia, e liquido le solite questioni dicendo che chi corre è adulto e vaccinato, sa a cosa va incontro. Ma per capire cosa sia il TT voglio segnalarti due libri che sanno descrivere in modo superbo questo evento. Da due punti di vista completamente diferenti.
Il primo famosissimo titolo è "Ti porterò a Bray Hill" del compianto Roberto Patrignani. Fantastico libro in cui vivi assieme al protagonista quelli che sono i drammi interiori di un motociclista. Ragione e passione, davanti a Lei. Chi sia Lei si svela solo dopo le prime pagine e da lì in poi la narrazione ti coinvolge nell'avventura che solo il TT può aver la forza di far nascere.
Il secondo titolo è "Tourit Trophy - La corsa proibita" di Mario Donnnini. Questo libro è da affrontare come un bellissimo report di un giornalista appassionato. Al contrario di Patrignani qua il protagonista principale è proprio il TT. La capacità di Donnini nel creare le atmosfere è straordinaria: ti fa sentire la pelle d'oca per il rombo di un motore, l'odore della benzina e il grasso sulle mani anche mentre sei seduto sul divano... E poi quanti spunti! Quanti Grandi Nomi ci ho trovato, che mai pensavo legati all'Isola di Man!
E tanto per far battere il cuore ancora un po' più forte...
http://www.youtube.com/watch?v=gaffRnWWvxc
Mr. D
Tourist Trophy, ecco cosa vuol dire!
Una delle gare più vecchie del pianeta, più criticate, più pericolose, più eccitante... Semplicemente: più... tutto!
Non voglio esser qui a fare filosofia, e liquido le solite questioni dicendo che chi corre è adulto e vaccinato, sa a cosa va incontro. Ma per capire cosa sia il TT voglio segnalarti due libri che sanno descrivere in modo superbo questo evento. Da due punti di vista completamente diferenti.
Il primo famosissimo titolo è "Ti porterò a Bray Hill" del compianto Roberto Patrignani. Fantastico libro in cui vivi assieme al protagonista quelli che sono i drammi interiori di un motociclista. Ragione e passione, davanti a Lei. Chi sia Lei si svela solo dopo le prime pagine e da lì in poi la narrazione ti coinvolge nell'avventura che solo il TT può aver la forza di far nascere.
Il secondo titolo è "Tourit Trophy - La corsa proibita" di Mario Donnnini. Questo libro è da affrontare come un bellissimo report di un giornalista appassionato. Al contrario di Patrignani qua il protagonista principale è proprio il TT. La capacità di Donnini nel creare le atmosfere è straordinaria: ti fa sentire la pelle d'oca per il rombo di un motore, l'odore della benzina e il grasso sulle mani anche mentre sei seduto sul divano... E poi quanti spunti! Quanti Grandi Nomi ci ho trovato, che mai pensavo legati all'Isola di Man!
E tanto per far battere il cuore ancora un po' più forte...
http://www.youtube.com/watch?v=gaffRnWWvxc
Mr. D
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