Non ho tempo né voglia di scrivere banalità. Se tu non hai voglia di leggerne (il web e i giornali ne sono pieni), sei arrivato nel posto giusto. In breve racconterò ciò che gli altri non dicono. E se hai qualcosa da aggiungere, prego: i commenti sono lì apposta per te.
lunedì 8 giugno 2009
Radical SR3: facile facile
Questa volta di cucirmi addosso l'auto come un guanto non se ne parla. La prova è una cosa imprevista e improvvisata: il sedile è quello di un pilota molto più corpulento e non c'è tempo per regolare la pedaliera. Così mi adatto. Arrotolo una felpa e la metto dietro il sedere, poi stringo le "sei punti", infilo il casco e premo il pulsante d'avviamento.
Il milletré motociclistico da 210 cavalli si mette in moto con il tipico rumore teso e disarmonico delle unità da corsa. Hai presente il dodoci cilindri Ferrari? Scordatelo! Quello della Radical non canta, fa solo un gran baccano.
Metto i guanti e il casco e parto. Lo stacco della frizione è tipico delle auto da corsa: se non ci sei abituato rischi di far spegnere il motore. Per questa volta evito figuracce e mi avvio lungo la corsia dei box. Imbragato stretto in un auto da corsa e con una polo addosso mi sento un po' fuori posto. Tanto varrebbe lasciare perdere l'Arai scintillante e indossare un caschetto da aviatore della prima guerra mondiale.
Intanto la velocità sale e snocciolo le marce. Il cambio è un sequenziale meccanico: tiro la leva per salire di rapporto e la spingo per scalare (capito come si deve fare, buffoni dei cambi automatici finto-sequenziali?).
Il primo giro vado piano per fare conoscenza. Ma già alla prima variante (non l'ho detto? Sono a Monza...) capisco che l'inserimento è buono. In curva grande sento che in grip c'è, aiutato dall'aerodinamica. Ci metto poco per prendere confidenza, perché la SR3 è amichevole e sincera.
Va più o meno come un Formula 3, ma è più progressiva nelle reazioni e più facile da interpretare. Forse anche perché nel set up per la pista brianzola il carico aerodinamico è ridotto al minimo e l'assetto rialzato per poter tagliare stretto sui cordoli: qui il tempo si fa così...
Inizio il secondo giro. L'ultimo. Mi preparo a farlo come si deve. Dalla Parabolica esco bene e alla prima variante ci arrivo spedito. Stacco forte, tenendomi in tasca un buon margine, ma la frenata è ottima. Potevo osare di più. Destra, sinistra e giù tutto.
Ma la spinta, mai particolarmente impressionante, per la verità, sembra diminuita rispetto a prima. I miei propositi di abbozzare un "crono" sfumano, perché il motore accusa un calo di potenza sempre più evidente. Pazienza. Intanto mi sono divertito e, a tratti, pure emozionato. Che bel giochino! Il guasto? Lo scarico allentato, mi dicono. Boh. Lo stringeremo meglio la prossima volta.
Lsdiff
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