Non ho tempo né voglia di scrivere banalità. Se tu non hai voglia di leggerne (il web e i giornali ne sono pieni), sei arrivato nel posto giusto. In breve racconterò ciò che gli altri non dicono. E se hai qualcosa da aggiungere, prego: i commenti sono lì apposta per te.
lunedì 29 giugno 2009
Dormirò meglio, stanotte
Noi pezzenti non potremo mai capire... la sublime poetica di una Ferrari 599 azzurro puffo, l'ineffabile illuminazione di una Lamborghini Gallardo color merda... Ma queste e altre meraviglie ha prospettato Lapo Elkann nelle sue imperdibili interviste pubblicate su Youtube.
Ed è con grande meraviglia che proprio oggi ti incontro lui, il Lapo nazionale, a bordo di una Ferrari F430 Giallo Modena. Capirete il mio sollievo! Anche lui con una sportiva di Maranello di colore filologicamente corretto e umanamente consentito (nel senso che non causa gravi patologie agli esseri umani che lo vedono).
Così rassicurato, certamente dormirò meglio stanotte!
Lsdiff
mercoledì 10 giugno 2009
Gomme: un esperimento
Da qualche settimana sto facendo un esperimento con le gomme della mia Honda S2000 e di una Toyota Yaris:
la pressione consigliata per entrambe è 2,2 bar;
quella massima consentita dagli pneumatici è 3,5 bar
e io le sto tenendo rigorosamente a 3,0 bar.
Quasi 0,8 bar sopra il valore consigliato dai costruttori.
Ecco com'è cambiato il comportamento delle due auto:
- i consumi si sono abbassati parecchio, anche se non ho ancora avuto la possibilità di fare misure accurate
- lo sterzo scorre molto meglio e mi trasmette con molta più precisione il lavoro della gomma
- la tenuta di strada è migliorata
- le auto seguono le traiettorie con maggior precisione
- le auto NON sono diventate più nervose
- il comportamento delle gomma si è mantenuto molto progressivo ANCHE SUL BAGNATO
- il comfort ne ha risentito in misura minima
Finora ho guidato su strada a ritmi normali e ho provato a portarle al limite su curve lente (velocità massima permessa dalla fisica 70 km/h), anche con asfalto ondulato e cambi di pendenza.
Attendo di verificare il comportamento in pista...
Lsdiff
lunedì 8 giugno 2009
Radical SR3: facile facile
Questa volta di cucirmi addosso l'auto come un guanto non se ne parla. La prova è una cosa imprevista e improvvisata: il sedile è quello di un pilota molto più corpulento e non c'è tempo per regolare la pedaliera. Così mi adatto. Arrotolo una felpa e la metto dietro il sedere, poi stringo le "sei punti", infilo il casco e premo il pulsante d'avviamento.
Il milletré motociclistico da 210 cavalli si mette in moto con il tipico rumore teso e disarmonico delle unità da corsa. Hai presente il dodoci cilindri Ferrari? Scordatelo! Quello della Radical non canta, fa solo un gran baccano.
Metto i guanti e il casco e parto. Lo stacco della frizione è tipico delle auto da corsa: se non ci sei abituato rischi di far spegnere il motore. Per questa volta evito figuracce e mi avvio lungo la corsia dei box. Imbragato stretto in un auto da corsa e con una polo addosso mi sento un po' fuori posto. Tanto varrebbe lasciare perdere l'Arai scintillante e indossare un caschetto da aviatore della prima guerra mondiale.
Intanto la velocità sale e snocciolo le marce. Il cambio è un sequenziale meccanico: tiro la leva per salire di rapporto e la spingo per scalare (capito come si deve fare, buffoni dei cambi automatici finto-sequenziali?).
Il primo giro vado piano per fare conoscenza. Ma già alla prima variante (non l'ho detto? Sono a Monza...) capisco che l'inserimento è buono. In curva grande sento che in grip c'è, aiutato dall'aerodinamica. Ci metto poco per prendere confidenza, perché la SR3 è amichevole e sincera.
Va più o meno come un Formula 3, ma è più progressiva nelle reazioni e più facile da interpretare. Forse anche perché nel set up per la pista brianzola il carico aerodinamico è ridotto al minimo e l'assetto rialzato per poter tagliare stretto sui cordoli: qui il tempo si fa così...
Inizio il secondo giro. L'ultimo. Mi preparo a farlo come si deve. Dalla Parabolica esco bene e alla prima variante ci arrivo spedito. Stacco forte, tenendomi in tasca un buon margine, ma la frenata è ottima. Potevo osare di più. Destra, sinistra e giù tutto.
Ma la spinta, mai particolarmente impressionante, per la verità, sembra diminuita rispetto a prima. I miei propositi di abbozzare un "crono" sfumano, perché il motore accusa un calo di potenza sempre più evidente. Pazienza. Intanto mi sono divertito e, a tratti, pure emozionato. Che bel giochino! Il guasto? Lo scarico allentato, mi dicono. Boh. Lo stringeremo meglio la prossima volta.
Lsdiff
domenica 7 giugno 2009
Auto sportiva: questa sconosciuta
Più cerco qualcuno che mi spieghi che cos'è un'auto sportiva e più la matassa si ingarbuglia. La Porsche lo è? E la Lamborghini? O forse solo le Catheram, Atom, Radical e compagnia si meritano il titolo? Andiamo per esclusione...
Alettoni, orpelli e assetti impossibili che si vedono nei raduni di tuning servono a qualcosa? Chi guida sul serio lo sa: il loro unico scopo è estetico. Quando si tratta di fare il tempone in pista o di guidare più sicuri e disinvolti su strada quasi tutte le modifiche più appariscenti sono dannose. Fa bene Cooter di The Italian Job a richiamarci tutti a un minimo di sobrietà in questo suo interessante articolo.
E l'elettronica? In Formula 1 ha fatto miracoli, ma sulle auto di serie serve davvero? A questa domanda ho già dato una piccata risposta in un altro post (clicca qui per leggerlo), ma in sintesi la trovo utile come un paio di pinne sull'Himalaya.
Qualche giorno fa scrivevo sul forum di Quattroruote (qui la discussione) che sono sportive le auto omologate per l'attività sportiva. E forse possiamo estendere la definizione ai modelli di serie che ci si avvicinano nelle sensazioni che ti danno.
L'ultima parola? La lascio a mio fratello maggiore, che proprio ieri con tre dita di Negramaro nel bicchiere e un velo di nostalgia negli occhi mi raccontava: "Ci andavo di notte, con la vecchia Mini. Via XX settembre a manetta e poi una sterzata brusca per entrare nel ferro di cavallo... Lo facevo tutto di traverso e mi divertivo un mondo. Tutto avveniva a velocità ridicole, ma al volante di quella scatoletta ti sentivi un eroe!" Ne è passato di tempo da quando la minuscola Cooper S vinceva il rally di Montecarlo, ma possiamo dire che non fosse sportiva?
Lsdiff
Lexus IS 220d: peccato per il diesel...
Pronto, potente e "liscio" come la seta: ecco com'è fatto il motore dei miei sogni. Non sono richieste impossibili e da Lexus mi aspetto proprio questo. Poi, per caso, faccio un giretto sulla IS diesel di un mio amico e... Peccato: ho sempre avuto un debole per quest'auto. Perché è bella, raffinata, ha i pesi messi nei posti giusti e una guida gratificante. Ma il naftone che romba sotto il cofano non è degno del marchio e nemmeno adeguato ai tempi che corrono.
Ha un sacco di coppia, questo è vero, ma in certe situazioni ha un turbo-lag imbarazzante. E poi è ruvido e rumoroso nei transitori: il 2.2 Honda lo batte dieci a zero quanto a raffinatezza e fluidità.
La ciliegina sulla... cacca? Beve. Stando al mio amico, che macina chilometri più di un piccione viaggiatore, non arriva a 12 chilometri con un litro di gasolio. E lui non è tipo da "spari", né da eccessi di velocità: è un tipo pacato che si sposta prevalentemente in autostrada col "cruise" attaccato. Lo confesso, la IS me la vorrei comprare, ma quando sarà il momento prenderò in seria considerazione la versione a benzina: la fisica dice che dovrebbe consumare parecchio di più, ma vedrò di accertarmene prima del grande passo. Di sicuro non fa il rumore di un trattore.
Lsdiff
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