sabato 21 marzo 2009

Giulietta Ti 1961: era ieri...


Il peso degli anni
La telefonata mi arriva alle dieci di sera: "Serve un pilota per un rally di auto storiche: ritrovo a Brescia domattina alle cinque. Ci sei?" Che domande...
Il giorno dopo la sveglia è di quelle perfide e giunto a Brescia attendo fiducioso, ma il mio co-pilota si fa attendere. Arriva solo alle due del pomeriggio e finalmente partiamo alla volta di Cortina, da cui, mi spiega, partiremo per la Winter Marathon con una Alfa Romeo Giulietta Ti del 1961.
"Che gara è?", gli chiedo.
"Come un rally: dodici passi alpini in una notte. Sarà lunga, ma ci alterneremo alla guida".
Il viaggio è funestato dall rottura di alcune candele e dal presagio del meccanico da cui le facciamo sostituire: "l'alternatore è malmesso, rischia di rompersi".
Ma il tempo è tiranno e ci tocca proseguire alla svelta.
Alle verifiche tecniche arriviamo con incommensurabile ritardo, tanto che il gruppo delle altre auto è già partito e i commissari ci autorizzano a una partenza immediata. Sbrigheremo le formalità all'arrivo...
Tuta e casco? Non c'è tempo. Attacchiamo le targhe e partiamo.
"Dacci dentro", mi dice il mio co. "vediamo di recuperare qualche posizione..."
"Ma questi sono pazzi", penso tra me e me: siamo su una normale strada aperta al traffico!
Non di meno mi dò da fare, pur sentendomi profondamente a disagio.
Cinture di sicurezza? Non ci sono.
Spazi di fuga? Nemmeno.
L'auto ha un motore assai bolso, non accelera, non frena e con le gomme chiodate che monta sta in strada per scommessa. Mi tocca fare numeri cinesi per inventarmi sorpassi da brivido con le auto che vengono in senso contrario.
Pochi chilometri e sbotto: "Io così non corro!". Insieme decidiamo per una guida sciolta, ma prudente, che ci porti al traguardo senza creare problemi agli altri automobilisti.
Passano le ore e nella notte le cose migliorano. Le strade si svuotano, mentre la neve le ricopre, e mi sento più rilassato nella guida, anche se la stanchezza e il freddo si fanno sentire.
La Giulietta non è un fulmine, ma farla scivolare leggermente per annullare il sottosterzo nelle curve è una goduria. Mi preoccupano solo i freni, che si surriscaldano di continuo e perdono mordente: farebbero brutta figura anche su un Apecar!
Solo nel cuore della notte si chiarisce l'equivoco, quando ci fermiamo a un check point collettivo per la cena: la Winter Marathon non è affatto un rally, ma una gara di regolarità. In fondo al road book c'è una tabella con i tempi da rispettare per coprire le varie tappe del percorso e sono tempi di tutto riposo! Ma porc... Maledetta ignoranza. Meno male che non ho fatto pasticci!
Sono passati tanti anni da quell'incredibile avventura, ma ancora rabbrividisco al pensiero.
E comunque mai e poi mai rimpiangerò "le auto di una volta", quelle che tutti ricordano come più grintose e divertenti. Con una Punto Abarth o meglio ancora una Integra mi sarei certamente divertito di più!
E la gara com'è finita? Ci siamo ritirati per la rottura dell'alternatore. Non ho ancora deciso se il meccanico che ci aveva cambiato le candele la sapeva lunga o portava solo sfiga...

Lsdiff

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