venerdì 14 novembre 2008

Alfa Romeo MiTo: fossero tutte come lei...



Era ora!
Finalmente un'Alfa Romeo con il carattere da sportiva e la linea aggressiva e sinuosa, come il marchio del Biscione merita. Anche se è costruita sul medesimo pianale della G.Punto (o si chiamava Punto G? Mah...) ha una personalità diversa, quindi non ha semplicemente un “vestito” differente, ma è proprio un’altra macchina. S
e vuoi un comportamento veramente sportivo sceglila con il "millequattro" turbo a benzina: con i suoi 155 CV, è sempre pronto a spingere e allungare sino al limitatore senza incertezze. Il 1.6 JTDm tira sì da morire e ti dà una bella spinta energica che continua oltre i 4.000 (si esaurisce dolcemente oltre i 4.500), ma non ti dà le stesse soddisfazioni quando tiri le marce. In ogni caso, la coppia è sempre facile da sfruttare grazie al TTC Q2 elettronico che simula gli effetti di un differenziale autobloccante (qui funziona meglio che sulla 500 Abarth). Telaio e assetto, poi, ti permettono di sfruttare sempre la Mito fino in fondo: ti fanno andare sui binari e solo nei violenti trasferimenti di carico sullo sconnesso il retrotreno accenna qualche instabilità, quasi impercettibile. Il tutto facendo a meno delle barre anti-rollio, perché un trucco negli ammortizzatori ha permesso di eliminarle e risparmiare qualche chilo.
Bizzarro l'effetto del DST, un controllo elettronico che ti “consiglia” le manovre giuste per evitare il sovra o il sotto sterzo: muove il volante attraverso il motore elettrico del servosterzo e tu senti una (modesta) forza di rotazione nella direzione necessaria. Sei libero di non ascoltare i suoi consigli, ma dandogli retta ti accorgi che ti dà i consigli giusti per andare più forte (anche in pista) e rischiare di meno. Poi, se devi proprio portare dei fiori alla fidanzata e preferisci andare per prati che dal fiorista...

Fabio

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