venerdì 17 ottobre 2008

Il piacere di guida



Viaggio semi-serio nella testa(ta) di un motorofilo

Tutti ne parlano, ma nessuno sembra sapere che cos’è il “piacere di guida”, né da dove arrivi. Si sa che è bello, che dev’essere divertente, ma... cercare di spiegarlo è un po’ come decantare il tartufo: se non l’hai assaggiato, non puoi capire. Se per te l’auto è un mezzo di strasporto... che ci fai su questo blog? Vatti a mangiare i tartufi e poi ne riparliamo. Ma se sei di quelli che certe domande se le pone, voglio raccontarti le risposte che mi sono dato... strada facendo (parte un sottofondo di Baglioni...).

Molti ritengono che il piacere di guida stia nella velocità e la prima cosa che guardano in un’auto è la potenza del motore. Poi lo “zeroacento”. Ma tu valuteresti la qualità di un ristorante solo dalle porzioni che serve? La velocità pura, perdonami, è banale. Per carità, prendere un’auto, metterla su un rettilineo, schiacciare a tavoletta e sentire un gran calcio nel sedere è divertente. Una volta. Poi passi oltre. E cosa c’è oltre? Cominci a chiederti non solo quanta potenza ha il tuo motore, ma come la eroga. Schiacci di nuovo e questa volta cerchi di sentire a che punto, da fiacco, prende coraggio... poi spinge da bestia e, infine, ha il fiato corto.

È solo il primo passo. Poi ti rendi conto che la guida non è solo grandi spari: si frena anche, si parzializza il gas, si riprende. E pure la curva di coppia, che sembrava il punto d’arrivo, il Graal della conoscenza dei motori, non basta più. Si può capire di più, gustare di più. Come si comporta il motore nei transitori? Ha dei vuoti? Dei mancamenti? O è sempre pieno? È brusco o fluido? Affoga o ti asseconda? E lì cominci ad apprezzare le differenze tra un grosso aspirato e un piccolo turbo; tra un sovralimentato cattivo e uno “soft”. Ma ormai sei fregato: nemmeno questo, alla fine, ti basta. Devi rincarare la dose dedicandoti anima e corpo a telaio e assetto. E come un tossico in astinenza vai a cercarti delle curve...

Freni: quinta, quarta... terza... giri il volante... L’auto che fa? Va dritta? Sbanda? È brusca o progressiva? Flette e vibra come una molla (maledetto il telaio che torce!) o è tutta d’un pezzo e sfrutta bene l’assetto? Sei arrivato alla puntata in cui la Trazione Anteriore dice singhiozzando alla Trazione Posteriore e alla Sospensione MacPherson: «Siamo parole vuote». Ma tu l’hai già capito che discutere dell’auto in questi termini è come rivelare al mondo che il vino si divide in “bianco” e “rosso”. Sai che non conta tanto il colore, quanto come è stato fatto. Ormai sei un sommelier della guida, un degustatore dell’handling e hai capito che un’auto mediocre si gusta a duecento all’ora: una eccezionale ti entusiasma anche a cinquanta. Peccato che a questo punto sei troppo sbronzo per metterti al volante...

Cavaliere Nero & Lsdiff

1 commento:

Anonimo ha detto...

Fantastico. Condivido in pieno... e quando sono arrivato in fondo al post, speravo di trovare il link da cliccare con scritto: "continua" :)

Mik