venerdì 17 ottobre 2008

Mercedes SLR Roadster: che delusione!



A proposito di supercar e del piacere di guida
Ho guidato anch’io la M3, in versione coupé, e confermo: il motore è un capolavoro, con un allungo infinito. E in pista la Bmw è davvero efficace e facile anche per chi non è un pilota: perdona quasi tutto e con un po' di manico la fai danzare tra le curve come una ballerina. Uno spettacolo!

Insomma è proprio vero: il divertimento non si misura con il numero dei cavalli. Me ne accorgo quando scendo dalla M3 e... cambio astronave. Ad attendermi sulla pista c'è una portiera ad ala di gabbiano spalancata verso l'alto, davanti alla quale c'è una scritta da leggere sottovoce: Mercedes SLR Roadster.

Qui i puledri sono addirittura 625 e il motorone che ruggisce sotto il cofano mi gasa subito a mille. Parto. Prima, seconda... qualche curva e poi… poi... Che delusione! La potenza è enorme, ma lo sforzo necessario per fare delle frenate incisive è almeno altrettanto (leggi, il pedale del freno sembra di legno). E il volante è duro come quello del mio vecchio furgone che non aveva il servosterzo! Certo in accelerazione servirebbe una spatola per raschiarmi via dal sedile e in pista la velocità massima di 334 km/h la raggiungo sul serio, ma nel misto non riesco a prendere la stessa confidenza che avevo con la M3 e finisco per andare molto più piano, oltretutto stancandomi di più.

Ritorno mesto ai box e mi vergogno di esprimere le mie impressioni: penso che è colpa mia, che sono un fermo e non sono capace di guidare... Ma poi, origliando, sento che a mezza voce ce n'è altri che definiscono un “camion” la blasonatissima SLR. Anche se non lo ammetteranno mai.

Fabio

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