sabato 25 ottobre 2008

Porsche 997 Turbo: elogio dell'imperfezione




Diciamolo: la Porsche 911 è tutta sbagliata. Il motore a sbalzo dietro le ruote posteriori la rende sbilanciata e non c'è trucco che possa convincere la fisica a far finta di nulla. Te ne accorgi quando cerchi di spremerla al massimo nelle curve veloci: nei lunghi appoggi, a un certo punto, il muso ti molla e lo fa ben prima che su una Bmw o un'altra auto ben equilibrata. Certo c'è tutta l'elettronica che serve per non finire nel muro, ma qui non stiamo parlando di sicurezza, bensì di prestazioni.

E allora quando ti molla che fai? L'unica è chiamare in causa il posteriore: rilasci un pelo in gas, se occorre ti aiuti un filo con lo sterzo e cerchi di mettere "in deriva" il posteriore. Peccato che all'intelligentissima trazione integrale, controllata elettronicamente, questi miei magheggi non piacciano affatto e cerchi in ogni modo di rimetterti dritto il più in fretta possibile (la Turbo è una gt, dopotutto, non una belva da track day). In parole povere ti tocca fare numeri da circo...

In compenso, se ti accontenti di portarla fino al'ottanta per cento del suo potenziale (che vuol dire comunque tirare come un dannato), la Porsche è quanto di più piacevole e rassicurante esista sulla faccia della terra. Il suo "biturbo" a geometria variabile è una poesia e in autostrada si accontenta di un litro di benza ogni 10 chilometri.

E poi è l'unica che ti permette di impacchettare (ben scomodi, devo dire) due amici extra sui sedili posteriori in caso di emargenza. Almeno finché non cominceranno le consegne della Ferrari California. Insomma, sarà anche tutta sbagliata, ma sulla Turbo ci ho lasciato il cuore!

Lsdiff

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